Il contesto della Smart Road in Italia

Communication specialist
Abstract

Il progetto delle strade intelligenti, o smart road, è ormai “in pista”. Lo prova il fatto che a giugno 2018, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha istituito l’Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road e per il veicolo connesso e a guida automatica. Si tratta di un Osservatorio ad hoc che ha come principale scope of work il coordinamento nazionale delle iniziative locali da parte di atenei e aziende per avviare nuove sperimentazioni.

 

Di fatto, anche nel settore mobility & transportation, si sta da tempo applicando il paradigma win-win che vede il mondo della ricerca e il mondo dell’industria lavorare in stretta collaborazione uniti da una mission comune. Nel contesto delle smart road, la mission condivisa è la realizzazione di progetti nei quali l’innovazione costituisca uno strumento importante per garantire maggiore sicurezza per i cittadini. In particolare, due sono gli ambiziosi goal del progetto smart road: dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2020 ed annullarlo entro il 2050.

Questa iniziativa si colloca nel più ampio panorama di forte spinta evolutiva a livello europeo sul tema del networking, il cui background è la visione strategica di innovazione del progetto Ue delle “autostrade 5G” per la mobilità connessa e automatizzata. In poche parole, le self driving car, per potersi effettivamente muovere su strada, necessitano, accanto alla sensoristica a bordo del veicolo, di un’infrastruttura di banda ultra larga, wifi e 5G capillare sul territorio.

Si tratta quindi, di garantire un adeguamento tecnologico nella direzione di una self-awareness, vale a dire di una capacità della strada di auto-conoscersi ed auto ri-conoscersi, sia per quanto riguarda le proprie caratteristiche statiche che rispetto a caratteristiche fortemente dinamiche (come ad esempio i carichi che la utilizzano, le condizioni di funzionamento o quelle climatiche).

Pertanto, nell’ultimo anno il nostro Paese ha raddoppiato gli sforzi di investimento per realizzare le connected road. Due player di primo piano come Anas e Open Fiber hanno siglato una convenzione per la realizzazione delle infrastrutture di rete in fibra ottica, al fine di ridurre il digital divide. Infatti, un requisito imprescindibile è promuovere una maggiore diffusione dell’accesso ai servizi internet based ad alta velocità in tutta Italia.

Accanto alla connettività, è alla base del processo la realizzazione di strutture e piattaforme abilitanti per la realizzazione delle funzioni e per l’erogazione dei servizi, caratterizzate da una natura:

  • di enabler per diverse categorie di funzioni e servizi
  • open per lo sviluppo di applicazioni orientate al mercato anche da parte di terzi
  • future-proof che permetta di adeguare, nel tempo, le strutture abilitanti alle nuove offerte tecnologiche.

In altri termini, è vitale creare infrastrutture stradali dotate di piattaforme di osservazione, monitoring e traffic prediction con una sinergia tra veicoli di new generation e infrastrutture digitali.

Italtel si presenta sulla scena della smart road come un attore dinamico, che porta con sé da un lato la sua pluridecennale esperienza nel design delle reti, un consolidato know how nella gestione di contesti complessi, skill tecnici di altissimo livello e dall’altro lato un ricco ecosistema di partner sia nell’ambiente accademico e degli enti di ricerca, sia nel contesto industriale e delle tlc.

In particolare, Italtel ha già elaborato diversi use case sul tema della smart mobility, realizzato progetti di critical infrastructure monitoring e studiato scenari evolutivi per i prossimi sviluppi.