Edge computing: un paradigma emergente

Technical Manager - European Projects
Abstract

L’edge computing, o elaborazione perimetrale, è un nuovo paradigma che prevede la gestione, l’elaborazione e la trasformazione dei dati il più vicino possibile alla loro sorgente presso il perimetro della rete.

Gartner prevede che entro il 2023 i dispositivi intelligenti connessi al  bordo della rete potranno essere di una numerosità 20 volte superiore a quella dei dispositivi utilizzati nei convenzionali sistemi IT. Nei prossimi 7 anni inoltre si assisterà  ad un costante aumento della integrazione di sensori, di funzioni di storage, di elaborazione e di Intelligenza Artificiale nei dispositivi presenti all’edge della rete.

La quantità di dati generati da questi dispositivi, come ad esempio sensori, telefoni cellulari, veicoli a guida autonoma e bot intelligenti presenti nei reparti di produzione, sta crescendo enormemente; l’utilizzo di tutti i dati raccolti consente, già oggi, lo sviluppo di nuove applicazioni orientate al monitoraggio, all’analisi, all’ottimizzazione e al controllo di processi in vari scenari di mercato. Tipicamente, queste applicazioni devono gestire grandi quantità di dati, in molti casi anche in tempo reale.

Il modello dell’edge computing risponde a questa esigenza, consentendo di aumentare la numerosità di applicazioni e di funzionalità per la gestione dei dispositivi periferici in modo ottimizzato.

Quali sono i benefici?

I principali vantaggi portati dall’edge computing includono bassa latenza, elevata larghezza di banda, elaborazione dei dispositivi e offload dei dati, elaborazione e archiviazione affidabili.

Con l’edge computing l’elaborazione avviene in modo distribuito, in prossimità del luogo fisico in cui i dati vengono raccolti e analizzati, piuttosto che su un server centralizzato o nel cloud.

Questo spostamento offre agli utenti elaborazioni più veloci, perché realizzate in periferia e quindi una riduzione della latenza nella fruizione del servizio. Del nuovo modello beneficiano anche gli operatori, in grado così di ridurre la sempre crescente richiesta di banda in upload per il caricamento dei dati in Cloud e di gestire in modo più efficiente sorgenti locali di traffico. In particolare, permette agli Operatori Telco di valorizzare la capillarità della loro infrastruttura e la ricchezza dei dati raccolti.

La capacità di raccogliere, analizzare e gestire i dati vicino alla loro origine consente inoltre di garantire i requisiti di servizio ad applicazioni che richiedano tempi di risposta particolarmente ridotti (bassa latenza), beneficiando del ridotto percorso dei dati verso una vicina piattaforma di edge, piuttosto che verso un lontano cloud centralizzato e situato nella core network.

La gestione dei dati on site riduce inoltre anche il rischio per la sicurezza associato al relativo trasferimento, consentendo inoltre di attuare una politica di sicurezza distribuita partendo dai sensori fino all’utilizzatore finale, passando per i dispositivi, la network, la gestione e la memorizzazione dei dati.

Che cosa è il mobile edge?

Nelle telecomunicazioni l’edge computing è spesso denominato Mobile Edge Computing, MEC o Multi-Access Edge Computing ed è un driver importante per il 5G. Il mobile edge fornisce risorse di esecuzione (elaborazione ed archiviazione) per applicazioni con networking vicino agli utenti finali, in genere all’interno o al limite delle reti degli operatori.

Un edge computing efficace richiede un’architettura e un’implementazione ben studiate. Per creare una soluzione di edge computing, i fornitori di servizi di comunicazione (CSP) combinano diversi livelli dello stack cloud: a partire dall’infrastruttura cloud distribuita, passando per rete e connettività, fino all’ambiente di esecuzione di applicazioni runtime e di orchestrazione.

L’architettura MEC sfrutta la crescente capacità di elaborazione interna ai dispositivi per offrire informazioni da utilizzare per l’analisi predittiva in tempo reale, consentendo inoltre di ospitare nuove tipologie di carichi di lavoro e trasformando la rete in risorsa cloud distribuita.

Infatti l’architettura MEC si pone l’obiettivo di creare un ambiente standardizzato e aperto, fornendo server con risorse computazionali, capacità di storage, connettività e accesso al traffico di utente e alle informazioni di rete tipicamente non disponibili e visibili negli apparati tradizionali delle reti di telecomunicazione. L’aumentata capacità di gestione degli analytics nei dispositivi perimetrali può dunque incentivare l’innovazione dei servizi offerti dalle reti e la nascita di nuovi modelli di business, sollevando però allo stesso tempo  anche importanti questioni strategiche.

Italtel è consapevole dell’importanza di questo top trend tecnologico e investe già da tempo nella ricerca sull’edge computing nel settore telco. Portando avanti un costante lavoro di studio e innovazione sul framework del Multi-access Edge Computing, negli ambiti della Network Function Virtualization e delle reti 5G, collabora con partner internazionali sia in ambito industriale che accademico.